domenica 18 dicembre 2011

La fragilità umana

Alla radice dell’Uomo, di ogni uomo, in misura più o meno variabile, ma sempre presente, riscontriamo una costante: la consapevolezza della sua stessa fragilità, precarietà, limitatezza, finitudine del suo essere transeunte. Ciò comporta una sua connaturata debolezza sia di fronte ai grandi misteri dell’esistenza sia di fronte alle difficoltà quotidiane. La debolezza si debella cercando qualcosa che dia forza, che conforti, che aiuti a superare le difficoltà. Prerogativa singolarissima dell’Uomo è il cercare sostegno in un altro che, anche se debole di per sé, gli mitighi la difficoltà. Si determina il paradosso per cui unendo due debolezze si crea una forza, le due debolezze si elidono fra loro o almeno cercano di farlo. Il debole cerca conforto al suo stato e finisce spesso, inconsapevolmente, nel cercarlo in chipoi in realtà, sotto sotto, talora è più debole di lui, ma ciò malgrado lenisce, o si illude di farlo, la sua difficoltà. Tale verità è consacrata nell’aforisma: " Amico nel dolor scema la pena!"
Per questa sua prerogativa, l’Uomo tende ad unirsi, perché con ciò riesce meglio la traversata, spesso disagiata, dell’esistenza umana su questa terra; da soli si è più deboli,
insieme lo si è meno, quindi meglio unirsi che restare soli. L’Uomo ha bisogno di unirsi e di socializzare, perché da solo tutto è più pesante. In questo contesto si inserisce l’Amore. Non va confuso con quella improvvisa tachicardia, con le cosiddette farfalle allo stomaco, col colpo di fulmine, che sono manifestazioni di quel magico fenomeno che precede l’Amore, ma che ne è preliminare e si chiama innamoramento. Né l’Amore va confuso col sesso che se svuotato di contenuti degrada a mera ginnastica dei corpi. L’Amore è qualcosa di molto più nobile ed alto ed è la medicina alle difficoltà del vivere che, come detto, se affrontate da soli, sono piu’ gravose, è il modo di dare un senso alla vita che diversamente potrebbe non averne. Troviamo impareggiabile la fulminante definizione di uno dei nostri autori preferiti, Victor Hugo: “La riduzione di tutto l’universo ad un solo essere è la dilatazione dello stesso essere fino a Dio: ecco cosa è l’Amore”. Se c’è l’Amore tutto diviene più leggero, più sopportabile, più vivibile, perché diversamente la vita diverrebbe arida, senza prospettive, senza orizzonte. Ed infatti con tagliente chirurgica precisione Cesare Pavese scrisse: “Il problema principe dell’uomo è la solitudine ed il modo sommo che l’uomo ha escogitato per risolverlo è la preghiera che consiste nel trovare sempre e comunque un
qualcuno disposto ad ascoltarlo e a fargli compagnia”. Dio diviene quindi l’Amato e l’Amico per eccellenza, sempre pronto ad ascoltarlo e a sostenerlo, o almeno, pensato come tale da chi vi si rifugia, sperato come tale, diviene il porto sicuro e sempre aperto in cui poter attraccare durante le burrasche della traversata della vita. In questa ottica, la scelta dell’eremita e della monaca di clausura, che parrebbe apparentemente smentire il succitato bisogno vitale dell’Uomo di unione, in realtà ne è una conferma ed una esaltazione, basandosi sulla ricerca di un grandissimo Amato-Amico, da loro almeno sentito come tale, con cui dialogano in continuazione e nel cui seno si abbandonano. Il
bisogno dell’Amore e quello di Dio hanno un comune denominatore: il bisogno di un legame, ed esso consegue alla debolezza dell’Uomo.

sabato 10 dicembre 2011

Viva La vita

.. E ci son momenti nella vita in cui le parole non trovano voce,
si affollano nella mente in monologhi assordanti che creano echi infiniti.
Vorresti trovare il modo di liberare quell'eco che vive in te, dare voce a quegli attimi d'infinito che danno significato al tuo esistere.
Vita beffarda, a volte assurda che, quando sei nel pieno della tua vitalità e della tua gioia di vivere, trova il modo di darti una stoccata che non ti uccide ma che ti ferisce; ti paralizza in uno stato di costernazione.
Vivi la vita.. sempre.
Anche quando vuole piegarti, deriderti, ferirti, umiliarti.. vivila, perchè è l'unica che possiedi, l'unica che ti è stata concessa.
E se vivere vuol dire cadere, sbagliare... vivi lo stesso.
L'unica cosa di cui potresti pentirti è non aver seguito il tuo istinto, le tue inclinazioni, le tue passioni, le tue voglie... il tempo non è eterno, fugge veloce, e in una gara di velocità stanne certo, vince.. vince sempre.
Ama la vita.. amala con forza, con intensità... lasciati invadere dal suo sapore dolce amaro, lasciati invadere e conquistare.. perchè è meglio avere amato e perduto che non avere mai amato. Frase fatta e un pò banale ma assolutamente vera.
Annusa la vita... riempiti le narici dei suoi profumi dolci e amari.. del suo sentore di legno  di rosa e cedro... di ambra e mirra.. dei profumi speziati e di quelli acri... inalala a pieni polmoni.
Lecca la vita... lascia che le tue papille ne assaporino il gusto semplice e proibito, raffinato e nostrano.. lecca la vita ha sapori che mai potrai ritrovare.
Senti la vita.. ha suoni melodiosi e soavi... a volte stridenti e raccapriccianti ma anche quelli ne fan parte... sentila.. la sua musica è unica e irripetibile.
Tocca la vita... con le mani, con il corpo... lasciati avvolgere e conquistare.. lascia che scivoli sulle tue membra stanche o indomite... il suo tocco è unico.. mani così non sapranno toccarti meglio... lascia che fluisca in te attraverso il vento che ti accarezza, attraverso l'acqua che ti scivola sul corpo... lascia che ti tocchi attraverso la roccia, la terra.. gli aghi di pino e il muschio selvatico.. fatti toccare...
Guarda la vita.. è tutta intorno in colori che la mano dell'uomo non potrebbe mai creare.. guarda il sole che sorge e tramonta, la luna pallida nel cielo notturno, le stelle e i loro disegni... guarda un bambino che si accoccola tra le braccia di sua madre in cerca del seno, di due amanti fusi l'uno nell'altro in cerca della complicità assoluta... guarda la vita... ha colori meravigliosi...
Vivi la vita.. vivila sempre e comunque anche guando ti sta mettendo alla prova... anche quando ti volta le spalle.. anche quando ti vuole lasciare.. vivila.. è l'unica che possiedi e non te ne sarà data un'altra.
E' l'unico film a colori di chi non si potrà vedere la replica... vivila!!!



sabato 3 dicembre 2011

Quando ho cominciato ad amarmi....

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali
sono solo un avvertimento che mi dice di non vivere contro la mia verità.
Oggi so che questo si chiama
AUTENTICITA’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito
com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama
RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso
di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda
é un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama
MATURITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre
ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello
che succede va bene.
Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama
RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento,
ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama
SINCERITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò
che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò
che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso,
all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è
AMORE DI SE’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di voler avere sempre ragione.
E cosi ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama
SEMPLICITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono rifiutato di vivere nel passato
e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo.
E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo
PERFEZIONE.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono reso conto che il mio pensiero può
rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore,
l’intelletto è diventato un compagno importante.
Oggi a questa unione do il nome di
SAGGEZZA DEL CUORE.
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti,
i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrarno fra loro dando origine
a nuovi mondi.
Oggi so che QUESTO è LA VITA!