Racconta cose che non vorresti sentire, racconta di te.
Sebbene ami la solitudine il silenzio mi spaventa... perchè in quella dimensione il fragore della coscienza è assordante, simile allo scroscio di una cascata, potente e fragorosa.
Sei nuda di fronte a te stessa e la trama della tua vita vissuta scorre inesorabile, incessante e spesso dolorosa.. Nel silenzio i bei ricordi sembrano sopiti solo il negativo affiora in superficie e si riflette in quello specchio d'acqua che è la mente.
E allora inizia la sequela dei ma e dei se, dei forse si e forse no... se avessi fatto e se avessi detto, ma soprattutto dei "se non avessi detto o fatto". Mi chiedo come mai ci si debba sempre mettere di fronte ad un esame di coscienza, ad un bilancio di vita.
Non basterebbe semplicemente vivere?!?.
No, all'essere umano questo non è concesso, la ragione deve essere elemento preponderante... e allora l'istinto, la passione, il desiderio?. Perchè la complessità della mente ci ha dotato di queste pulsioni se poi il solo fatto di usarle porta all'inevitabile errore, al rimorso e alla frustrazione, certo non sempre i risultati sono negativi ma su quelli non ci si sofferma mai più di tanto; l'elemento negativo assorbe metà delle nostre energie,dei nostri pensieri portandoci sfibrati alle ovvie conclusioni nefaste... e come elemento finale aggiungerei: CHE PALLE!!
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