Il fiore che ha voglia di vivere spacca la roccia...
Quanti significati possono essere dati ad una frase del genere ma credo che uno solo sia quello giusto: chi ha voglia di emergere troverà il modo di farlo.Una metafora potente.
Certo non tutte le rocce voglio soffocare questa crescita, alcune posso proteggere il piccolo fiore e guidarlo verso lo spiraglio, facendogli scudo. Altre invece possono risultare minacciose e spaventare, ed è lì che la forza trova la sua rivincita. Nel silenzio della vita, lentamente si continua a crescere cercando uno spazio in cui la propria dimensione ci consenta di essere visti o anche solo notati; altre volte si vorrebbe passare in sordina non lasciando tracce che possano far risalire a noi.
A volte le rocce stringono e ci sono solo due possibilità premere per liberarsi o soggiogare; altre volte la roccia è magnanima e ci lascia respirare e ci avvolge come a volerci proteggere.
Certo un fiore avrebbe vita facile a crescere in un prato ma, anche lì non sarebbe al sicuro, vivrebbe con la preoccupazione di essere calpestato da occhi indifferenti alla bellezza e alla grazia della semplicità di madre Natura.
Allora cosa sia meglio è arduo dirlo.
Meglio essere un fiore tra le rocce o un fiore di prato?.
A questo punto credo sia meglio crescere tra le rocce.
E quanti fiori ci sono in quell'ambiente così ruvido.... ognuno può raccontare la propria storia, il proprio percorso con le sue certezze e le sue fragilità, con i suoi colori unici e irripetibili e con tutto ciò che lo rende, invece, parte dell'intero e simile agli altri. Unici ma uguali. Basta un raggio di sole e anche la solitudine non è più così amara, una pioggia ristoratrice che li disseti, uno sguardo ammirato e meravigliato e restano lì, apparentemente incastrati nel solo luogo che gli permette di essere se stessi.
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