sabato 5 novembre 2011

La donna e la roccia

Vivo tra le rocce e fino a qualche tempo fa mi limitavo a guardarle da lontano; il mio unico istinto era quello si ammirarle o di accarezzarle lievemente quasi a volerne saggiare la compattezza, poi....non mi è bastato più.. una lampadina si è accesa e con essa la curiosità di rendere quella carezza una presa sicura e di "orizzontalizzare" quel cammino che mai avrei pensato d' intraprendere. E così, imbrago, corda, rinvii, grigri, moschettoni... e la verticalità è diventata curiosità allo stato puro, voglia di misurasi con i propri limiti sia fisici che psicologici... corso e poi falesia... La prima uscita un'emozione profondissima e un'ansia spaventosa, non paura ma solo il sentirsi come una piccola formica che attraversa uno spazio vasto.
Controllo del nodo, magnesite sulle mani e via... primo passo goffo e insicuro, mani ansiose di trovare una presa per sentirsi al sicuro, in salvo... secondo passo e piede alla ricerca di un buon appoggio, di quelli enormi, grossi come gradini e di prese per le mani in cui la mano possa aggrapparsi tutta, cuore che batte ma testa leggera.
E' proprio vero che la bellezza dell'arrampicata sta nel mezzo, in tutto ciò che intercorre tra il primo passo e la catena, quell'emozione che ti prende la bocca dello stomaco, la stanchezza fisica, la voglia di osare e la paura di non farcela  ma, il tutto condito da quella sensazione di totale libertà mentale, di assenza di pensieri... accarezzi la roccia e la roccia ti sostiene con la sua forza. La roccia non è una nemica, lo diventa quando non la si rispetta più, quando non la sia ama.
Non sono una climber nel amina ma lo sono nel cuore... una piccola donna che sfida qualcosa di più grande di lei.. Il gigante e la bambina.
Io mi sento così, mi sento come quella bambina che da piccola si arrampicava sugli alberi di ciliege per mangiarne a sazietà, che scavalcava cancelli per evadere dalla noia...che saliva le montagne di terra scavate dalle ruspe per poi rotolarsi fino a terra... Ora la mia amica è una parete ed io cammino su di essa alla ricerca di quella bambina perduta.

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